Una selezione imperdibile per godere della poesia anche sotto l’ombrellone. Da Emily Dickinson a Jovanotti, Nikos Kazantzakis, e tanti altre e altri: immergiti nelle novità e nei grandi titoli del catalogo Crocetti.
LE PIÙ BELLE POESIE DI EMILY DICKINSON
Che sia io la tua estate
Quando l’estate sarà lontana!
E la tua musica, quando allodola
E pettirosso taceranno!
Saprò evitare la tomba e fiorirò per te
E seminerò promesse di fiori
Ovunque! Ti prego coglimi –
Anemone –
Tuo fiore – per sempre!
(c. 1858)
“Cosa introdurre qui, che già non sia stato introdotto dal mondo intero per la montagna Emily?” si chiede la traduttrice, Vivian Lamarque, in apertura della raccolta Crocetti dedicata alle più belle poesie dell’autrice statunitense. Biografi, filologi, docenti, studiosi, traduttori, critici, da sempre accorrono da ogni angolo del mondo come sciami di api sui suoi fiori, a ogni convegno che la vede protagonista. E qualcuno sarà di nuovo quasi già in fermento, dato che tra sei anni sarà il bicentenario della sua nascita.
Emily Dickinson nasce infatti il 10 dicembre 1830 in una piccola cittadina del Massaschusetts. Pur essendo cresciuta nell’estremo rigore di un’educazione puritana, fin da subito si oppone alle convenzioni del suo tempo ritirandosi per la maggior parte della sua vita in una stanza tutta per sé a scrivere e leggere, in atto di ribellione verso ogni superficiale dinamica di cui è intessuta la società borghese.
Scrivere e leggere sono, appunto, le uniche attività che le interessano: la poesia rappresenta per lei il mezzo privilegiato per la contemplazione di sé, della natura e dell’esistenza al di fuori dalle mura domestiche che la confinano senza però porre limiti alla sua immaginazione, che continua a fiorire indomita lì dove proibito: “Proibisco ai miei Fiori –/ Di sbocciare – e licenzio l’Ape –” (498).
Dei 1775 componimenti che scrisse, solo sette furono pubblicati mentre era in vita e senza il suo consenso. Sarà la sorella, dopo la morte della scrittrice (15 maggio 1886), a ritrovare le sue liriche chiuse in un cassetto scritte su piccoli fogli, cuciti a mano a formare un libricino segreto. Le poesie di Emily Dickinson, così come le sue numerose lettere, furono quindi pubblicate postume.
Questa raccolta inanella i componimenti più belli e significativi di una poetessa rimasta troppo a lungo nell’ombra, riportando alla luce tutta l’intensità e la bellezza del suo immaginario poetico. Ogni pagina è un viaggio alla scoperta dell’animo umano e dei suoi segreti, ogni verso una promessa di stupore, da cui lasciarsi incantare nelle piacevoli sere d’estate. Crocetti sul cuore.
POESIE DA SPIAGGIA, di Jovanotti e Nicola Crocetti
Nelle sere d’estate andrò per i sentieri, pizzicato dal grano, pestando i fili d’erba; ne sentirò, sognante, il fresco sotto i piedi. E al vento lascerò bagnare la mia testa.
Non dirò più parole, non farò più pensieri:
ma un amore infinito mi salirà nel petto,
e andrò molto lontano, sarò come uno zingaro, come con una donna, per i campi, contento.
(Sensazione, Arthur Rimbaud)
«L’idea del titolo è perché ho immaginato che qualcuno si porti davvero questo libro in spiaggia, e che insieme al “giallo” dell’estate o al romanzo del momento nello zainetto ci sia anche questo oggetto magico, un libro di poesie bellissime legate al mare, al viaggio, all’avventura, all’amore, alla vita».
Una raccolta che nasce dalla passione per la parola e la sua musicalità, che vede la straordinaria capacità di Jovanotti di diffondere e far amare la poesia attraverso la musica, intrecciarsi con l’esperienza e la tradizione di Crocetti: l’editore, il traduttore, il “mito” della poesia in Italia, dando vita a una raccolta di poesie originale, dal sapore antico e contemporaneo allo stesso tempo.
Jovanotti e Nicola Crocetti, «come due bagnini per le anime», ci guidano nel mare della poesia, accompagnandoci in un’avventura che assomiglia al viaggio verso Itaca descritto da Kavafis: bellissimo, pieno “di conoscenze e d’avventure” e capace di donarci la ricchezza della sua durata, dell’esperienza e della saggezza.
Il caso letterario di Nikos Kazantkzakis
LA SUBLIME ASCESA, di Nikos Kazantzakis
“Ti vedo già seduta all’ombra del grande ulivo che ami: è di nuovo estate, e allatti il bambino, e guardi la vigna carica di grappoli, e intanto laggiù, tra gli ulivi, il mare sfavilla. E dici: ‘Bella è la vita, bello il suo ciclo sacro, abbandoniamoci con fiducia e amore. Lasciamo agli uomini il compito di battersi in nome delle grandi idee, perché a loro il mondo non piace e vogliono cambiarlo; noi donne invece siamo ben radicate nella terra, e come la Vergine Maria teniamo fra le braccia il figlio, un neonato che è eternamente Dio. Dove dovremmo andare? Perché muoverci? Siamo arrivate alla vetta dell’ascesa’.
Un romanzo, quello di Nikos Kazantzakis, scritto di getto nell’estate del 1946 mentre l’autore si trovava nel Regno Unito, e che è stato ritrovato fra le sue carte solo nel 2018. Pubblicato poi in Grecia nel 2022, è diventato subito un caso letterario.
Con una prosa travolgente e la sottile tessitura di episodi autobiografici, Kazantzakis riversa in questo libro la storia di Kosmàs, un intellettuale cretese che durante la guerra ha abbandonato carta e penna per arruolarsi nell’aviazione.
Concluso il conflitto, torna in patria accompagnato dalla moglie ebrea Noemi, sopravvissuta alla Shoah, in una terra madre ancestrale e martoriata.
Nei tempi incerti e inquieti del primo Dopoguerra, Kosmàs si reca a Londra per fondare un “Internazionale dello Spirito” insieme ad altri intellettuali. La sua speranza è quella di dare vita a un ideale sforzo intellettuale collettivo per la ricostruzione della pace in un mondo che sembra non aver imparato nulla dagli orrori del passato. Forse la scrittura offrirà l’unica via di salvezza.
Un romanzo che risuona oggi più che mai attuale, nell’oscillazione fra inquietudini e speranze per il futuro dell’umanità.
“Chi legge un testo, se vuole intenderlo davvero, deve fare una cosa sola: spezzare la buccia, dura o morbida, di ogni parola e lasciar esplodere il suo senso nel cuore.”