Roberto Rossi Precerutti
Torino
Nell’acqua lenta dell’afa mi parli
con inudibili parole e allarmi
distesi tra i cavi bruciati e i marmi
cariati della notte, o dentro i tarli
dell’osso di pensiero, per fermarli,
ale piú esatte rive e con le armi
rocciose di un cuore, i nuziali carmi
del tuo soffio di febbre, città: amarli,
quei fumosi cunicoli da morte
vetrerie, e la torba alta sigillata
delle chiese dove mia madre in voto
portò ancora un cuore d’argento e il forte
ramo di grazia, non posso piú… rotola
ora Venere una pietà affocata.
Roberto Rossi Precerutti
Rovine del cielo
Crocetti Editore 2005