Roberto Rossi Precerutti
Corso Principe Oddone
Giubila lungo i marciapiedi l’oro
freddo di marzo mentre è più leggero
il cuore: povere cose hanno intero
il loro germe di luce il ristoro
di un soffio a ricevere ormai il lavoro
sottile di un tempo che muta il nero
argento delle pianete in mistero
di lance incandescenti e serpi: oh, coro
di promesse da indicibili foglie
e qui, come uno sguardo, il grembo aperto
del fiore d’ombra a un nascere si schiude
che consola e allarma, fora l’incerto
ascendere adesso quest’aria rude
dove ogni alto clamore si raccoglie.
Rovine del cielo
Aryballos 55
Crocetti Editore 2005