Pierluigi Cappello
Terza persona
Ha posato il cellulare come per guardare
come per stare dietro le sue pupille
lui, così toccato dalla nebbia
così presente dentro ogni assenza
ha appena schiuso il profilo delle labbra
scoperti i denti davanti alle voci che sono venute
davanti agli occhi che non lo hanno guardato
il bar come qualcosa dove i corpi s’incontrano
dove sta solo dalla cintura al suo culmine
ha ripreso il cellulare sul palmo
formulato un numero, un nome dentro una formula
chiuso le labbra prima di parlare
per essere come quando siamo stati
splende il cielo lontano dai nostri entusiasmi
pronuncia contro pronuncia, alito contro bufera
da qualche parte
i fiori fiorivano, dai boschi e dai prati
spuntavano quartine
qui tutto passa con il rumore di sempre.
Pierluigi Cappello
Assetto di volo. Poesie 1992-2005
a cura di Anna De Simone
Crocetti Editore 2006
Premio Bagutta Opera Prima 2007