Lorenzo Calogero
E se ancora, perduto, imploro grazia
non so ciò che fu mai vero nel fondo
di un fiume o senza riposo.
Forse illividita e sottintesa
la tua mano che sapeva rispondere
alla medesima attesa del tuo corpo
distrutto e non nego per folgore
un grido di rondine.
Poesia n. 228 Giugno 2008
Lorenzo Calogero
Una celeste titubanza
a cura di Daniele Piccini
Crocetti Editore 2008