Mark Strand
Poesia
Si intrufola dalla porta di servizio,
di soppiatto oltrepassa la cucina,
il salotto, l’ingresso,
sale le scale ed entra
in camera. Si china
sul mio letto e dice che è venuto
a uccidermi. L’opera
la compirà a stadi.
Prima le unghie dei piedi
verranno spuntate, poi
gli alluci eccetera fino
a che nulla rimanga di me.
Stacca uno strumentucolo
dal portachiavi, e inizia.
Sento il Lago dei Cigni dallo stereo
di un vicino e comincio a canticchiare.
Quanto tempo trascorra,
non so dire. Ma quando torno in me
sento che dice di essere al collo
e che non è in grado di continuare
perché è stanco. Gli dico
che ha fatto abbastanza,
che dovrebbe rincasare, riposare.
Mi ringrazia e se ne va.
Resto sempre stupefatto
da quanto si accontenti di poco
certa gente.
Traduzione di Damiano Abeni
Poesia 192 Marzo 2005
Mark Strand
La linea di coscienza dello sguardo
a cura di Damiano Abeni
e Marco Giovenale
Crocetti Editore 2005