Yves Bonnefoy
Nessun dio
Nessun dio l’avrà voluto, e neanche saputo,
Nessuno l’ha accompagnato nella sua fatica,
Un sogno, questo bambino sul viale
Che cammina accanto a lui, cinto di luce.
Nessuno è morto nell’ora in cui è morto,
Ha preso la sua mano nel letto sfatto,
Nessuno avrà mai lavorato accanto a lui
Nell’officina che sostituì la vita.
Risale, nelle parole che dicono il mondo,
Il suo silenzio, che le nega, che mi chiede
D’immaginarne altre, ma non posso.
Nessuno ha posato lo sguardo su di lui.
Quel che avrebbe potuto essere non sarà.
La parola non salva, talvolta sogna.
Traduzione di Fabio Scotto
Poesia n. 318 Settembre 2016
Yves Bonnefoy. "Il qui in cui sono e amo vivere"
a cura di Fabio Scotto