Patrick Kavanagh
Ricordo di fratello Michael Non sarebbe mai stato giorno, sempre sera,
aureo tramonto, aurea aetas –
quando Shakespeare, Marlowe e Jonson scrivevano
pagina su pagina il futuro dell’Inghilterra
un tumulo d’ortiche era la scena d’Irlanda.
Non sarebbe mai stata primavera, sempre autunno
dopo un raccolto sempre perduto,
quando Drake dava nuovi mari all’Inghilterra
noi veleggiavamo sugli stagni del passato
inseguendo l’albero fantasma di Brendan.
Erano i semi nella polvere meno che polvere,
polvere cercavamo, rovina,
il germoglio sorto vi soffocava,
ucciso dall’essere nato lì –
e oggi è lo stesso.
La cultura è sempre qualcosa che fu,
qualcosa che il pedante misura,
teschio di bardo, coscia di capo,
altezza di alveo asciutto.
Saremo sempre così?
Sarà sempre così?
Traduzione di Nicola Gardini
Poesia n. 142 settembre 2000
Patrick Kavanagh. Il mito dell’Irlanda
a cura di Nicola Gardini