Yves Bonnefoy
La luce, mutata
Non ci vediamo più nella stessa luce,
Non abbiamo più gli stessi occhi, le stesse mani.
L’albero è più vicino, e la voce delle fonti più viva,
I nostri passi sono più profondi, fra i morti.
Dio che non sei, posa la mano sulla nostra spalla,
Sgrossa il nostro corpo col peso del tuo ritorno,
Mescola compiutamente alla nostre anime gli astri,
Le selve, i gridi degli uccelli, le ombre e i giorni.
Rinuncia a te stesso in noi come un frutto si sfrange,
Cancellaci in te. Disvelaci
Il senso misterioso di ciò che è solo semplice
E sarebbe caduto senza fuoco in parole senza amore.
Traduzione di Maria Clelia Cardona
Poesia n. 118 Giugno 1998
Yves Bonnefoy. L’acqua che fugge
a cura di Maria Clelia Cardona