Angelo Maria Ripellino
Porto in me un paesaggio ferroviario
con luce minerale di limone,
con arance accecanti e lunghi fili
di canutiglia e bracci di binario.
Dentro la mia notte infuria un treno,
un hidalgo spocchioso, uno spaccone.
Va da Lercara Friddi a Magazzolo
con gelatine di rosse poltrone,
buffe chiome di fumo e di fenòlo,
lanternacce bistrate di carbone.
Un Fracassa, un cocciuto capitano,
una stufa che sfiata fiamme e ruggine,
perfido uccello dagli occhi di zafferano,
disperato arcangelo che fugge.
Poesia n. 219 Settembre 2007
Angelo Maria Ripellino
L’allodola sul melograno
a cura di Anna De Simone
Crocetti Editore 2007