Robin Morgan
Il Mago e l’Assistente del Mago
Mi sono fatta da asso nella manica
mi sono estratta dal cappello
mi sono piantata in mezzo al pubblico
provo come un’idiota a decifrare i trucchi –
certo non saprò mai non ingannarmi.
Il Mago e l’Assistente del Mago –
per lungo tempo sono stata entrambi.
Comparendo a inchinarmi per l’applauso
in guanti bianchi, con un sorriso e un guizzo
e facendomi quindi scomparire.
Bene, ora vi dico che ho finito
di schivare coltelli lanciati alla mia testa,
finito di star chiusa in casse anguste,
segata in mille pezzi più e più volte. Finito,
insomma, di essere l’Assistente del Mago.
D’ora in avanti, non ho bisogno di assistenti,
di attrezzi, di pubblico, di scena.
D’ora in avanti, tutto ciò che resta
è Il Mago.
Così, almeno, pensavo.
Allora ancora non sapevo
che anche con il lancio dei coltelli era per me finita
e con sorrisi, inchini, annegamenti
incatenata a testa in giù, finita
col trattenere il fiato.
Così non resta nulla, adesso, da inscenare.
Spiacente di deludervi.
A mani nude
lo capisco bene
la sola cosa che resta, da ora, è la magia .
Traduzione di Cristina Alziati e Maria Nadotti
Poesia n. 294 Giugno 2014
Robin Morgan. La traiettoria delle foglie
a cura di Maria Nadotti