Heiner Müller
Filottete 1950
Filottete, in mano l’arco d’Eracle, con
la lebbra e
con poche vettovaglie abbandonato dai prìncipi
nella deserta Lemno – non mostrava alcun
orgoglio e alla nave
dileguantesi lanciava grida che non riuscivano
a trattenerla.
E si assuefaceva, signore dell’isola e anche
suo schiavo
a lei legato con le catene del flutto circostante,
nutrito d’erbe
per dieci lunghi anni e della caccia d’animali.
Nel decimo inutile anno di guerra i prìncipi
si sovvennero
dell’abbandonato. Di come tendeva l’arco,
foriero di morte
lontana. Navi inviarono a prendere l’eroe
che li coprisse di gloria. Ma ora egli mostrò
il suo volto
più fiero. A soddisfare il suo orgoglio, con forza
dovettero
trascinarlo a bordo: ridivenne allora quel
che s’era dimenticato d’essere .
Traduzione di Gio Batta Bucciol
Poesia n. 246 Febbraio 2010
Heiner Müller
L’utopia pensata
a cura di Gio Batta Bucciol
Crocetti Editore 2010