Jorge Guillén
Presagio
In te si fa profumo anche il destino.
Batte la vita tua non mai vissuta
dentro di me, tic tac di nessun tempo.
Che fa se il sole estraneo non illumina
queste figure da noi non sognate,
create sì, dal nostro doppio orgoglio?
Non conta. Così sono più veraci
che parvenze di luci inverosimili
negli scorci dell’obbligo e del caso.
Tutta tu convertita nel presagio
tuo, ma senza mistero!: un’irrompente
verità di assoluto ti sostiene.
Che fu di quell’enorme e così informe
pullulare di oscuro dal profondo,
sotto le solitudini stellate?
Le stelle insigni di lassù non guardano
la nostra notte che non ha segreti.
Resta tranquillo quel profondo buio.
L’oscura eternità non è già un drago
celeste! Le nostre anime conquistano
non viste una presenza tra le cose.
Traduzione di Eugenio Montale
Poesia n. 200 Dicembre 2005
Crocetti Editore 2005