Derek Walcott

Quaranta acri (per Barack Obama)

Dal tumulto emerge un emblema, un’incisione –
un giovane Negro all’alba in salopette
e cappello di paglia,
l’emblema di una profezia impossibile, una folla
che si divide come il solco che il mulo ha dissodato
si apre per il suo presidente: un campo di cotone
punteggiato di neve
ampio quaranta acri, con i suoi corvi
dai prevedibili auspici
che il giovane aratore ignora per i suoi avi
non scordati
dai capelli di cotone, mentre in fila su un ramo
c’è una corte
inquieta di gufi occhialuti e, sul bordo del campo
che indietreggia,
uno spaventapasseri che gesticola e batte i piedi
dalla rabbia.
Il piccolo aratro prosegue su questa pagina rigata
oltre il suolo gemente, l’albero dei linciaggi,
la vendetta nera del tornado
e il giovane aratore sente il cambiamento
nelle vene, nel cuore, nei muscoli e nei tendini,
finché la terra è aperta come una bandiera
mentre la luce certa
dell’alba stria i campi e il solco
attende il seminatore. Traduzione di Matteo Campagnoli

Poesia n. 233 Dicembre 2008
La profezia impossibile
Walcott per Obama

a cura di Matteo Campagnoli
Crocetti Editore 2008


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