Gottfried Benn
Amore-
questa parola non la pronunciamo neppure
io resto solo in me stesso
ma ti guardo volentieri
mi piace sentirti vicina
mangio volentieri con te
conversiamo con piacere
per tutta la giornata manteniamo un tono affettuoso
ah – domani
cosa ne saprai
In questo disordine, progetti esistenziali
notizie locali, ricerca nucleare, biglietto d’ingresso
gran confusione – non c’è niente di male
dev’essere così
previsioni del tempo, canzonette filosofemi,
e le stupidaggini alla radio:
“il suo musicista preferito
Beethoven e Gerhard Winkler” –
“suo” – si parla di un vecchio babbeo
“il nostro Dieter”
quotidiano fornitore di chiacchiere inutili –
e nel mezzo noi due
sereni come gladioli o obelischi.
Una domenica meravigliosa, in agosto,
io non vivrò ancora a lungo
infine ci diciamo: felice notte
poi ti ricorderai di tutti i nostri gesti
e della sogliola alla mugnaia
che mangiammo dopo
e anche del profumo “Joie” di Patou
che desideravi ti regalassi
e di come ti dicevo talora
“amore, volto di luna”
tutto molto bello, ma – qui sait ?
incomparabile, incomparabile –
giorni di felicità –
ma qui sait ?
Traduzione di Paola Quadrelli
Poesia n. 166 Novembre 2002
Gottfried Benn
Un inedito ritrovato
a cura di Paola Quadrelli
Crocetti Editore 2002