Giancarlo Pontiggia
Perché quando, con fosche
ali, la notte preme
il ferro degli occhi
e una porta
e un cuore che trema, voi
schiudete le palpebre che scorrono
in numeri un’onda si piega
è giugno e si piega
sulle nuche un’oro,
un brivido
e briciole
nel cuore fisso
come navi fra la tenebra e il mùgghio
delle acque
sentono l’antico brivido
delle selve lasciate.
Giancarlo Pontiggia
Con parole remote
Ugo Guanda Editore 1998