Ann Cotten
Ingegnoso, compreso
È tutto freddo e fragile.
Tutto è di gran lunga capito.
L’aria è fatta di spigoli,
l’inverno dei suoi margini.
Noi stiamo nelle vesti,
noi stiamo di fronte,
io gioco con i fiammiferi,
coi sottobicchieri di birra e le carte.
Ho rinunciato a giocare
con i tuoi occhi.
L’inverno diventa più freddo
se ancora si sa che cosa è il caldo.
Se non c’è paragone
si va a finire solo nel sopportabile.
Così procedo nelle cose quotidiane
e mai completamente riuscite.
Desideravo cantare forte e felice.
Tutto termina in torbidi e miseri
lambiccamenti circa l’inadeguatezza,
l’eterno fallire con il mattino, i giorni,
e da ultimo con le poesie che pensavo
di sedurre. Ma era intenzione prematura.
Poi corico il capo sulle viti,
invano graffierò l’inverno
finché tutti i ponti cadranno a pezzi.
Ho rinunciato a infinocchiare
i begli efebi con arte ingegneristica,
d’ora in poi gelerò e ci crederò.
Traduzione di Gio Batta Bucciol
Poesia n. 237 Aprile 2009
Ann Cotten
Versificare dispari
a cura di Gio Batta Bucciol
Crocetti Editore 2009