Faraj Bayraqdar
Due sigilli
Non è una farfalla soffocata
per ridestargli il cuore
una campana di fiori di melograno.
Non è altro che lui
che forse le dice:
smetti farfalla azzurra
smetti mia nostalgia
di non avere approdo.
L’ombra si appoggia agli alberi
e i ricordi alla fatica.
Non sei rovine perché ti pianga
né i poeti mi somigliano quando piangono.
Riportami la brezza
che è passata sul grano
la brezza signora dei campi
la brezza signora dei cavalli
la brezza signora dei giunchi.
per ridestargli il cuore
una campana di fiori di melograno.
Non è altro che lui
che forse le dice:
smetti farfalla azzurra
smetti mia nostalgia
di non avere approdo.
e i ricordi alla fatica.
Non sei rovine perché ti pianga
né i poeti mi somigliano quando piangono.
Riportami la brezza
che è passata sul grano
la brezza signora dei campi
la brezza signora dei cavalli
la brezza signora dei giunchi.
Non è una colomba che canta
per bagnare il cielo.
Mia moglie.
Nostra figlia.
Due gazzelle scacciate
che baciano con due sigilli di rugiada
la mia anima e si allontanano.
Lampo
sii ombra ai loro passi.
Orizzonte
cingile con il mio cuore
e forse… ritarderemo il temporale.
Traduzione di Elena Chiti
Poesia n. 313 Marzo 2016
Faraj Bayraqdar. Una colomba ad ali spiegate
a cura di Elena Chiti