Aleksandra Cibulja
in grandi e piccole cupole
in grandi e piccole cupole
folle di angeli ardenti, serafini
rondini con teste umane
non loro forse
preparano i nidi sul vomere
gioiscono per le mattonelle smaltate
leggeri – come la fiamma
veloci – come il lampo
sonori – come voci di fanciulle
(e la pioggia, di conseguenza, i loro baci)
non forse loro
concisi, frettolosi
dicono: santo, santo, santo
Santo, Santo, Santo il Signore Sabaoth!
e si disseminano carte luccicanti
come fossero un decoupage di Matisse
e tutti i fiori – parlano di un appuntamento
io sono una persona dimessa
sono un infisso bucherellato
cado
e la voce si attorciglia come un capello
e la voce si alza a mo’ di spirale
in grandi e piccole cupole
in grandi e piccole cupole
folle di angeli ardenti, serafini
Traduzione di
Paolo Galvagni
Poesia n. 314 Aprile 2016
Aleksandra Cibulja. Viaggio al limite del sangue
a cura di Paolo Galvagni
in grandi e piccole cupole
folle di angeli ardenti, serafini
rondini con teste umane
preparano i nidi sul vomere
gioiscono per le mattonelle smaltate
leggeri – come la fiamma
veloci – come il lampo
sonori – come voci di fanciulle
concisi, frettolosi
dicono: santo, santo, santo
Santo, Santo, Santo il Signore Sabaoth!
come fossero un decoupage di Matisse
io sono una persona dimessa
sono un infisso bucherellato
cado
e la voce si alza a mo’ di spirale
in grandi e piccole cupole
folle di angeli ardenti, serafini