Eunice Odio
Epigrafe
I
La tua mano ove spezza l’usignolo
il suo pallido nudo,
l’ampio petto coronato di muschio; la tua mano
che devasta la raffica recline,
gelsomino lucente dentro la tempia oscura.
Sì, foglia a foglia, l’acqua sulla fronte,
scava la breve quiete del giaggiolo
con rami di violino fra le dita.
Traduzione di Cristina Sparagana
Poesia n. 259 Aprile 2011
Eunice Odio. Tra i confini estremi
a cura di Cristina Sparagana
Fondazione Poesia 2011