Derek Walcott
I pezzi sono immobili sulla scacchiera
come i guerrieri
in terracotta a grandezza naturale, il cui
giuramento
di fedeltà all’imperatore, con spada scudo
e briglia, fatto
da una voce a questo punto spenta,
aleggiava come fosse
una eco in quello scavo strabiliante.
Ogni soldato
un voto e ciascuno pronto a morire per
la causa,
per la nazione e per l’imperatore, e
tuttavia tuttora
immobile e diritto, senza respiro, come
un simulacro
di se stesso che dovrà essere il silenzio
a vagliare
collocandolo al suo posto. Se i nostri
giuramenti
fossero visibili, li vedremmo al pari di
questi pezzi
sulla scacchiera, immutabili e fermi
sotto la luce,
sudditi votati per sempre a una causa
che ti vede
regina, vigile la notte e vittima silenziosa
dell’amore
e di un incantesimo a cui non può porre
rimedio
il fragore di nessuna battaglia ma solo
la tranquillità degli scacchi, con gli alberi
che fuori,
sul prato, si muovono al ritmo del tempo,
i giuramenti
che vengono meno e che, morti, sono
ancora più forti
mentre un merlo, nero, fischia sui limoni.
Traduzione di Luigi Sampietro
Poesia n. 247 Marzo 2010
Derek Walcott
Aironi bianchi
a cura di Luigi Sampietro
Crocetti Editore 2010