Juan Manuel Roca
Lezione di anatomia
Ci è stato dato il corpo
Per tenere più vicino il nemico.
Per vigilarlo
E che non abbia tempo
Di appostarsi dietro un albero
Ad aspettare il nostro passaggio.
Ci è stato dato il corpo
Perché fra lui e noi
Non ci siano terreni minati
Né imboscate.
Ci è stato dato senza esigerlo,
Come al principe il trono,
Perché non potesse
Mescolare il vino col veleno
Senza abdicare al suo regno.
S’è imposta ormai l’abitudine
Di andare col proprio corpo
Ovunque,
Di bagnarsi con lui
Per evitare la sorpresa
Di un luccichio di pugnale dietro la tenda.
Abbiamo preso l’usanza
Di seguire i passi del corpo
E di tendergli la trappola dello specchio,
Di non lasciarlo solo
Nemmeno quando dorme.
Ci è stato dato il corpo
Per tenere più vicno il nemico.
Traduzione di
Emilio Coco
Poesia n. 312 Febbraio 2016
Dieci poeti colombiani.Seconda e ultima parte
a cura di Emilio Coco
Per tenere più vicino il nemico.
Per vigilarlo
E che non abbia tempo
Di appostarsi dietro un albero
Ad aspettare il nostro passaggio.
Ci è stato dato il corpo
Perché fra lui e noi
Non ci siano terreni minati
Né imboscate.
Ci è stato dato senza esigerlo,
Come al principe il trono,
Perché non potesse
Mescolare il vino col veleno
Senza abdicare al suo regno.
S’è imposta ormai l’abitudine
Di andare col proprio corpo
Ovunque,
Di bagnarsi con lui
Per evitare la sorpresa
Di un luccichio di pugnale dietro la tenda.
Abbiamo preso l’usanza
Di seguire i passi del corpo
E di tendergli la trappola dello specchio,
Di non lasciarlo solo
Nemmeno quando dorme.
Ci è stato dato il corpo
Per tenere più vicno il nemico.