Ti guardo mentre leggi. Sola, seduta, senza accorgerti che io sono nudo dietro ciò che tu fai. Ho l’audacia del pettirosso sul manico di un attrezzo. Mi avvicino il più possibile fino ad appoggiarmi sulla tua spalla. La tua mano mi raggiunge. Mi guardi. Parliamo dei bambini, di un libro o di un film, di qualche avvenimento.
La sera, se posso, ti scrivo una poesia che serva da cassa o da cassetto. All’interno non ci sono che ruscelli, una strada dove qualcuno passeggia.
Traduzione di Pasquale Di Palmo
poesia tratta da: Poesia Nuova Serie nr. 7, Crocetti Editore