Finalmente la nave punta verso casa.
Il nostromo cerca di leggere ma sogna casa,
il vecchio lampista dorme, il motore vibra.
I suoi fari sono rivolti, dal passato, a illuminare
un futuro senza mistero, come quest’albero
di ferro, di quel ferro che sa quello che sa.
Ferro paziente! Ma oltre quel pennone c’è la muta
oscurità, o il tremolio di stelle vorticanti
alla deriva, in un bianco oceano di dubbi.
Forse questa carretta rotola verso un domani
che incombe sull’oceano meno che sul fiele
dei marinai. È, quella stella, assenzio
fra stelle d’amore? Questa nave l’eterno?
E dove andiamo? Che la vita ci salvi tutti.
Traduzione di Francesco Vizioli, rivista da Massimo Bacigalupo
poesia tratta da: Poesia Nuova Serie Nr. 8, Crocetti Editore