Ghiannis Ritsos

La baia di Karlòvasi

Vecchie case abitate dai fischi notturni dei battelli.
Dai lampadari
pendono piccole navi di legno costruite con cura
da mani di marinai condannati. Da anni e anni ormai
sono sprangate. La ruggine, il sale, le tarme, i tarli
hanno corroso porte, finestre, pavimenti, scale,
serrature, sbarre. Qui dentro
un tempo i bambini giocarono con un cane grande
come un leone;
corpi nudi si rotolarono su tappeti persiani. Perciò, le notti,
dabbasso rimbomba inesorabile il mare, e il vecchio capitano
agita in aria una lampada antivento, gridando a uno a uno
i loro nomi – Artèmide, Elettra, Elena, Patroclo,
Achille, Oreste –
poi sale sulla nave, tirata in secco, spegne la lampada
e si corica sotto la stessa coperta fradicia di Odisseo.

Traduzione di Nicola Crocetti

Ghiannis Ritsos
Il funambolo e la luna

introduzione di Ezio Savino
a cura di Nicola Crocetti
Crocetti Editore 1984, 2005


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