Paolo Buzzi
Primi lampioni
Esco alla notte
contro gli amici lampioni.
Son gli occhi dei nuovi mostri terreni. Sfavillano
la luce ignota a’ miei avi. Mi fan l’aria moderna
onde questo respiro d’uomo semplice
diventa verso libero di poeta complesso.
Amo le ombre lunghe a sbarra dei lampioni
e vi cammino con piedi sicuri e sogni di vertigine
come l’equilibrista sul filo teso al precipizio.
E più amo i fogliami d’alberi del viale
che la luce elettrica dipinge ad acquerello
sul cartone prolisso dei lastricati.
E più amo la mia ombra che pare
lo svelto impaccio della mia stessa anima
fra’ miei piedi.
Poesia n. 237 Aprile 2009
Cento anni di futurismo.
Il desiderio della modernità
a cura di Cecilia Bello Minciacchi
Crocetti Editore 2009