Valerio Magrelli
Ninna nanna
Mi domandi perché non ti accarezzo,
perché non cerco più di starti
accanto. Ma devi capirlo,
è la coda, il pungiglione tuo,
che mi spaventa,
[…], perché ogni volta che mi accosto
sibila quell’arpione
e sento il gelo del veleno
piombarmi nelle ossa.
Sei sempre tu, la lama che
mi entra dentro la schiena
mentre ci abbracciamo?
È lei, che bussa mentre
sto parlandoti, e dolcemente
scende sulla nuca?
Ti voglio bene, ma non a tutta quanta,
solo mezza creatura posso amare,
quell’altra no, perdonami, ma è troppo
chiedere di baciare anche il rasoio.
Poesia n. 224 Febbraio 2008
Valerio Magrelli
Il lavoro della poesia
a cura di Maria Rovetta
e Anatole Fuksas
Crocetti Editore 2008