Ingeborg Bachmann
Invocazione all’Orsa Maggiore
Scendi, Orsa Maggiore, notte arruffata,
fiera dal manto di nubi, dagli antichi occhi,
stelle occhi,
nel folto si aprono, scintillanti,
le tue zampe con gli artigli,
stelle artigli,
vigili pascoliamo gli armenti,
pur da te ammaliati, e diffidiamo
dei tuoi fianchi sfiniti, degli aguzzi
denti dischiusi,
vecchia orsa.
Un cono di pigna: il vostro mondo.
Voi: le sue squame.
Dagli abeti del principio
agli abeti della fine
lo rivolto, lo sbalzo,
l’annuso, ne saggio il sapore
e l’abbranco.
Temete o non temete!
Gettate l’obolo nella borsa,
all’uomo cieco una buona parola,
perché tenga l’orsa al guinzaglio.
E condite gli agnelli di spezie.
Potrebbe quest’orsa
liberarsi, non più minacciando,
incalzando ogni pigna, dagli abeti
caduta, maestosi alberi alati,
precipitati dal paradiso.
Traduzione di Luigi Reitani Ingeborg Bachmann
Invocazione all’Orsa Maggiore
a cura di Luigi Reitani
introduzione di Heinrich Böll
Arnoldo Mondadori Editore 1999