Pierluigi Cappello

In bar, a Chiusaforte

Guardate come sta, come sta in piedi ancora
i pantaloni senza la riga, larghi sul davanti
e appena sporchi agli orli
la giacchetta era delle feste
dei Natali e dei funerali
e adesso stringe gli anni e insieme
un magro di scapole e le spalle
piegate sul bancone, manda dai polsini
il bianco della mano
per dire mettimi davanti un altro nero
e fa’ attenzione al colletto.
Quel poco di sé è le montagne di Chiusaforte
quando d’inverno si spaccano col gelo
e un poco franano ogni giorno.
Uno qua uno là, gli altri leggono il giornale
guardano la televisione da lontano
dove un cuoco e una allegra con le tette grosse
insegnano ricette.
Fuori c’è troppo poco cielo per dire domani
per dire cosa siamo stati
e il sole splende sull’autostrada
e sulla corsa delle macchine
quando uno apre la porta ed entra per guardare
come se il tempo lo guardasse da sempre.

Pierluigi Cappello
Assetto di volo. Poesie 1992-2005
a cura di Anna De Simone
Crocetti Editore 2006

Premio Bagutta Opera Prima 2007


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