Georg Rodolf Weckherlin
Venezia paragonata all’amata
Vana fu l’impertinenza, sediziosa l’intenzione
e avida l’ambizione che tanto mi sedussero
onde il volere di un principe, avverso alla legge
della bellezza e dell’amore, mi insegnò sua sudditanza.
Ma cosa sono il Brenta, le galee, Piazza San Marco,
i palazzi stupendi e la ricchezza accumulata
di fronte al fiume d’oro puro dei capelli,
di fronte al maggior tesoro di bellezza e virtù?
Che cosa è la magnificenza di Doge, Consiglio e cortigiane
la porpora, lo scarlatto e l’oro della miglior sala
e banchetto
di fronte allo splendore delle labbra e delle gote?
Che cosa sono la zecca e l’armeria, l’artiglieria e l’arsenale
di fronte al bell’occhio che per punire
il mio desiderio da lungi come freccia m’uccide?
Traduzione di Gio Batta Bucciol
Poesia n. 220 Ottobre 2007
Georg Rodolf Weckherlin
Un poeta cosmopolita
a cura di Gio Batta Bucciol
Crocetti Editore 2007