Quarta dimensione è considerato il capolavoro di Ritsos. Comprende 17 monologhi drammatici, più volte rappresentati a teatro, ispirati a personaggi grandi e minori della mitologia e della letteratura classica, come Agamennone, Elettra, Oreste, Ifigenia, Aiace, Crisòtemi, Ismene, spettri poetici e paradigmi della condizione sociale della Grecia contemporanea. Molti di questi monologhi sono stati scritti in vari campi di concentramento, e l’alibi mitologico serviva a Ritsos anche per eludere la censura. In essi coesistono infatti luoghi e tempi diversi, passato e presente, e la Storia si mescola alle vicende personali del poeta e a quelle politiche della Grecia, come le dittature militari, l’occupazione nazifascista e la guerra civile.
Tutta l’opera di Ritsos, e questa in particolare, è pervasa da un alto afflato morale, dalla speranza di un mondo più giusto e dalla sua fede indefettibile nella poesia.