Erika Burkart

Vento

Nomade venuto da lontano, ignaro di noi,
il vento, l’elemento a me più estraneo,
finché il flutto si placa nell’onda.

Un tempo, al momento dell’alta marea,
quale abbaglio sulla soglia;
pareva invalicabile; all’interno
lo spazio il mondo.
Tu m’hai amata,
io ti ho amato –
amore: polvere che volteggia su di noi
nel chiarore del giugno, quando verdi colline e cielo alto
ci offrono
quello che noi non cogliamo.Non mancata l’ora,
in cui riposa la mia memoria,
si congela, si acceca, si risveglia,
sa vedere la quotidianità del dì e della notte,
elementare
sotto il tuo respiro, o nomade.Anche quando ti scateni
in folate di grandine
ti volano incontro gli uccelli del mattino.Traduzione di Nino Muzzi

Poesia n. 344 Gennaio 2019
Erika Burkart. Turno di notte
a cura di Nino Muzzi

 

 

 

 


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