William Wall
Riconoscerei i tuoi passi
il profilo delle tue spalle
il modo in cui pieghi la testa
se camminassi all’orizzonte
a tre miglia di distanza
ovunque ci siano orizzonti
steppe o deserti
riconoscerei i tuoi passi
riconoscerei la tua voce
all’interno di un coro di voci
che canta il più grandioso inno corale
un alleluia inimmaginabile
nella cattedrale più immensa
all’orizzonte di una steppa o di un deserto
riconoscerei la tua voce
riconoscerei i tuoi capelli
in una bottega di stranezze di rame
in una cesta di castagne
nel laboratorio di un orafo
i tuoi capelli rosso oro
in una cattedrale di rame e oro
all’orizzonte di una steppa o di un deserto
riconoscerei i tuoi capelli
riconoscerei i tuoi suoni
durante il sonno
il rumore dei tuoi sogni
se tu fossi il coro
di un’immensa cattedrale
o il rame in un cavo
o la strana creazione di un orafo
all’orizzonte di una steppa o di un deserto
riconoscerei i tuoi suoni
Traduzione di Adele D’Arcangelo
Poesia n. 353 Novembre 2019
William Wall. Tra lirica e impegno civile
a cura di Adele D’Arcangelo