Patrick Kavanagh
Mia madre
Non ti penso finita nel fango
di un cimitero di Monaghan; ti vedo
che cammini tra filari di pioppi
verso la stazione, o che vai contenta
alla seconda messa una domenica d’estate –
ti incontri con me e dici:
“Non trascurare il bestiame –”
Parole terrene di creatura celestiale.
E ti penso che cammini lungo un promontorio
di verdi avene in giugno,
così pieno di pace, così ricco di vita –
e vedo che ci incontriamo ai margini di una città
un bel giorno per caso, dopo
che tutti gli affari sono conclusi e possiamo andare insieme
per negozi bancarelle mercati
liberi nelle vie orientali del pensiero.
No tu non sei finita nel fango,
questa è sera di raccolto e noi
ammucchiamo i covoni contro il chiaro di luna
e tu ci sorridi – eternamente. Traduzione di Nicola Gardini
Poesia n. 333 gennaio 2018
30 anni
La nostra storia in versi
Fondazione Poesia Onlus 2018