Arkadij Kutilov
Vita mia, poesia, amica…
Io nei versi annegavo, ardevo e gelavo…
Gli occhi la tormenta non mi ha cavato,
benché abbia percorso tante verste.
Diranno: è una posa? Sì, è possibile…
La vita è fatta di pose e altre inezie.
Che perisca la rosa schiacciata,
e nel marcio spunti un cardo!
Io l’immortalità non aspetto,
a me è più caro – le dita sulle corde –
sedere con le prostitute che parlano
allegramente di me.
Traduzione di Paolo Statuti
Poesia n. 342 Novembre 2018
Arkadij Kutilov. Lo scheletro di una stella
a cura di Paolo Statuti