Herberto Helder
Fonte
II
(…)
Le madri sono le cose più alte
che i figli creano, perché si collocano
nella combustione dei figli, perché
i figli stanno come invasori denti di leone
nel terreno delle madri.
E le madri sono pozzi di petrolio nelle parole dei figli
e irrompono, attraverso di essi, come getti
fuori dalla terra.
E i figli s’immergono in scafandri all’interno
di molte acque,
e portano le madri come piovre avvinghiate alle mani.
…
E attraverso la madre il figlio pensa
che nessuna morte è possibile e le acque
sono legate tra loro
per mezzo della sua mano che tocca il volto folle
della madre che tocca la mano presentita del figlio.
E dentro l’amore, solo finché sia possibile
amare tutto,
e che tutto sia ritrovato dentro l’amore.
Traduzione di Giulia Lanciani
Poesia n. 340 Settembre 2018
Herberto Helder. La macchina lirica
a cura di Giulia Lanciani