Vivian Lamarque
Per chi ha vegliato una notte una madre
Altro che la visione delle immacolate
vette dell’Himalaya, altro che le meraviglie
dei vulcani in ripresa d’attività, altro
che da una sponda osservare le maestose
cascate come nel film Niagara
affacciata alla sponda del tuo letto d’ospedale
la visione della candida collina del lenzuolo
che faticosi respiri fanno sollevare
abbassare sollevare, nella bianca camicia
un ricamo trasale, trema un bottone
di madreperla in precario equilibrio
quieto luccica il termometro
sul comodino posato e luccica
come un’aurora un tramonto il rosa
della flebo e nel sacchetto l’oro
dell’urina e lo scialle bianco fa la collina
coperta di neve tanta neve infatti
stai cercando di formare la frase senti che
freddo qui che freddo che fa?
Poesia n. 313 Marzo 2016
Vivian Lamarque. Madre d’inverno
(anticipazione dell’omonimo volume in uscita
presso Arnoldo Mondadori Editore)
vette dell’Himalaya, altro che le meraviglie
dei vulcani in ripresa d’attività, altro
che da una sponda osservare le maestose
cascate come nel film Niagara
la visione della candida collina del lenzuolo
che faticosi respiri fanno sollevare
abbassare sollevare, nella bianca camicia
un ricamo trasale, trema un bottone
di madreperla in precario equilibrio
quieto luccica il termometro
sul comodino posato e luccica
come un’aurora un tramonto il rosa
della flebo e nel sacchetto l’oro
dell’urina e lo scialle bianco fa la collina
coperta di neve tanta neve infatti
stai cercando di formare la frase senti che
freddo qui che freddo che fa?