Heather McHugh
Respiro
Quello che voglio da Dio, temo di essere
spiacevole, non è nessuno degli affari
del corpo, orrendi pasti
di sangue e di ostia, e nessuna
delle reti di uomini servili,
neurali, capillari o elettriche.
Niente piccole storie recitate
nel tempio, nel collo e nel polso.
Voglio l’aria grave,
senza inni, senza ritorni,
il bacio profondo – dell’assenza.
Voglio essere libera dagli uomini,
che sembrano amichevoli ma muoiono,
e libera dai miei studi
legati al suono. Voglio
lo spazio in cui scompaiono
tutti i nomi di adorazione,
e la terra recede a uno svanire
d’argento, il punto
in cui possiamo dimenticare
la nostra storia di desideri
e divenire
il suo splendido respiro blu,
il suo spirito e unica canzone.
Traduzione di Francesco Giusti
Poesia n. 202 Febbraio 2006
Heather McHugh
La poesia dell’occhio
a cura di Francesco Giusti
Crocetti Editore 2006