Attila József

Attesa

Sempre ti attendo. L’erba è rugiadosa.
Anche gli alberi grandi dalle chiome
piene di orgoglio aspettano. Io sono
rigido e vacillante a volte. È tetra
la notte per chi è solo.
Se tu venissi, si farebbe il prato
liscio: e silenzio, gran silenzio.
Ma udiremmo una musica notturna
misteriosa; sulle nostre labbra
canterebbero i cuori e lentamente
ci fonderemmo, offerti al rosso ardore
d’un profumato altare,
nell’infinito.

Traduzione di Umberto Albini

Poesia n. 120 Settembre 1998
Attila József. Il vagabondo del buon Dio
A cura di Anna De Simone

 

 

 

 


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