Czeslaw Milosz
Nuvole
Nuvole, mie nuvole tremende,
come batte il cuore, rimpianto e mestizia della terra
nubi, nuvole bianche e silenziose,
vi guardo all’alba con occhi pieni di lacrime
e so che in me l’orgoglio e il desiderio,
la crudeltà e il seme del disprezzo
intrecciano il giaciglio per un sogno morto,
e i colori più belli della mia menzogna
occultarono il vero. Allora abbasso gli occhi
e sento in me il soffio secco e ardente
della bufera. Oh come siete tremende,
custodi del mondo, nuvole! Oh possa
io dormire, e mi abbracci la notte pietosa.
Vilna 1935
Traduzione di
Valeria Rossella
Poesia n. 187 Ottobre 2004
Czeslaw Milosz. La poesia come un magico specchio
A cura di Valeria Rossella