Andonis Fostieris

Mia madre domani

Da mesi e anni
Da anni sono ormai abituato
Vedendoti davanti a me a immaginare
Come sarà quando domani
Smetterò davvero di vederti. E sono abituato
A vivere l’oggi come ricordo di un tempo
Con nostalgia del presente, che continua a ridursi,
Poiché quanto di futuro ti resta
Non più tardi
Già da ora splende invisibile
Passato.

Così sono abituato
Mentre passi da una stanza all’altra
E inciampi e riordini nei tuoi abiti neri
A te ombra che nel ricordo dolcemente
Simile la tua voce bassa che mi rimproverava
Chi dimenticherà il suo chiodo chi la sua carezza
Finché vecchia scavata e non truccata
Mummia di neonato che singhiozza
Fin dalle fasce.

Con esercizi improvvisati sono ormai abituato
A piangerti viva e già partita
Ma poi che luminarie di risurrezione
Vedendoti davanti a me e immaginando
Che torni dal domani perché mi hai amato
Perché ti ho amato anch’io, e questo domani
Aspetterà ancora un po’ – questo che domani
Vedendoti davanti a me e immaginando
Splenderà apertamente intorno a te
Presente.

Traduzione di Nicola Crocetti

Poesia n. 292 Aprile 2014
Andonis Fostieris. Paesaggi del nulla
a cura di Jannis Korinthios e Nicola Crocetti

 

 


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