Stephen Spender
Holdërlin vecchio Solevo, da giovane, gaio ridestarmi al mattino
con la rugiada, e m’attristavo alla caduta del giorno.
Ora al levarmi la bianca discesa maledico
che ogni radice rinfresca, e vorrei che le mie palpebre
fossero morte serrande giú tratte dal peso infinito
del mondo minerale. Ed è strano davvero che la sera,
quando le ombre distese giacciono come fieno tagliato,
in questa pazza età mi rallegri, e la mia anima canti
vividamente ardendo nel centro di un cielo gelato.
Traduzione di Sergio Solmi
Sergio Solmi
Quaderno di traduzioni
Giulio Einaudi Editore 1969